Accogliere la vita e il suo compito
Questo libro narra la storia di Mandela bambino, in tutta la sua ricca saggezza, raccontata in modo vero, con lo sguardo rivolto sempre al positivo che ogni circostanza, anche difficile, reca in sé.
Leggendolo ci ritroviamo nel sud est del Sudafrica, più precisamente a Mvezo, villaggio sulle rive del fiume Mbashe. Andate un po’ a cercarlo su google maps!
Qui è nato Nelson Rolihlahla Mandela il 18 luglio 1918. Il nome Rolihlahla significa “colui che provoca guai”, più precisamente “colui che tira i rami dell’albero”. Un nome buffo non vi sembra? Ma premonitore perchè davvero Rolihlahla, diventato grande, combinerà un sacco di guai, ma di quelli buoni, di quelli che cambiano il mondo e per i quali gli verrà assegnato anche il Premio Nobel per la Pace nel 1993.
A quel tempo il Sudafrica non era un paese libero, era una colonia dell’Inghilterra e quando Rolihlahla andò alle scuole elementari gli fu assegnato il nome inglese Nelson con cui oggi è conosciuto. Pensate, non poteva neanche tenere il suo nome! e non poteva fare tante cose perché aveva la pelle scura e non bianca come quella degli inglesi. Ma questo non gli sembrò giusto così provò, e ci riuscì, a cambiare le cose.
Questo libro ci racconta di un paese lontano, di un tempo lontano, con usi e costumi differenti dai nostri e allo stesso tempo ci parla di un bambino come potremmo essere noi, direi che ci ispira!
Un bambino pieno di energia e curiosità che conosce bene e può mostrarci il senso profondo dell’amicizia, della condivisione e del perdono, del rispetto, dell’incontro.
C’è anche un film molto bello che può aiutarci a scoprire quest’uomo, si chiama “Invictus”. Non è un film tratto da questo libro, sono due cose differenti che non si sostituiscono ma che vale la pena ascoltare entrambi.
In questo film infatti si parla di Nelson Mandela diventato grande, quando uscirà di prigione dopo 27 anni per una condanna ingiusta e di una grandiosa, storica, partita di Rugby, in occasione della Coppa del Mondo del 1995
Se ci fosse ancora bisogno di qualcosa per farvi correre a comperare questo libro e questo film, vi regalo anche una poesia di William Ernest Henley (1849-1903) molto cara a Mandela e a me.
E’ una poesia da grandi, ma voi lo siete, giusto?
E chi è grande sa che non occorre sempre capire tutto subito, si possono serbare alcune cose importanti nel cuore e comprenderle piano piano nel corso della vita. Anche per Mandela è stato così.
Lingua originale | Traduzione |
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Out of the night that covers me, Black as the pit from pole to pole, I thank whatever gods may be For my unconquerable soul. In the fell clutch of circumstance I have not winced nor cried aloud. Under the bludgeonings of chance My head is bloody, but unbowed. Beyond this place of wrath and tears Looms but the Horror of the shade, And yet the menace of the years Finds and shall find me unafraid. It matters not how strait the gate, How charged with punishments the scroll, I am the master of my fate: I am the captain of my soul. | Dal profondo della notte che mi avvolge, nera come un pozzo che va da un polo all’altro, rendo grazie a qualunque Dio ci sia per la mia indomabile anima. Nella stretta morsa delle avversità non mi sono tirato indietro né ho gridato. Sotto i colpi d’ascia della sorte il mio capo è sanguinante, ma indomito. Oltre questo luogo di collera e lacrime incombe solo l’orrore delle ombre. Eppure la minaccia degli anni mi trova, e mi troverà, senza paura. Non importa quanto stretto sia il passaggio, quanto piena di castighi la vita, Io sono il padrone del mio destino: Io sono il capitano della mia anima. |
In brossura, non è lungo. C’è anche una nuova edizione, un po’ più estesa, con nuovi approfondimenti.
Racconta una storia vera, semplice, con tanti spunti di riflessione e descrizioni che ti permettono di entrare bene nell’atmosfera con un ritmo non incalzante, adatto a chi ama riflettere e godersi una slow-reading
Autore Viviana Mazza
Editore Mondadori
Anno edizione 2016
Pagine 90 p., ill. , Brossura