Un incontro che spalanca
Narnia Libro I
Prende il via con questo racconto la saga delle Cronache di Narnia. Inizialmente l’autore aveva pensato di mettere questa storia come sesta e raccontare gli antefatti dopo aver già vissuto parte dell’avventura, un po’ come accade per i film di Spiderman.
Alla fine, invece, ha scelto di narrare gli eventi nell’ordine in cui si sono svolti e di svelarci da subito da dove arriva il legno con cui è stato costruito il famoso armadio.
Protagonisti sono Digory, nipote del mago e la sua amica Polly, caratterizzati da una grande curiosità, soprattutto Digory, ma ancora di più da una grande amicizia e lealtà, l’uno con l’altro, e nei confronti della vita.
Tra anelli magici e incantesimi, incontri inaspettati e pericoli da superare, sono tante le avventure, al di qua e al di là dello stagno magico, che i nostri ragazzi devono affrontare.
Ma c’è una cosa per cui amo questa storia. Nella vita di tutti i protagonisti di questo libro, i ragazzi, lo zio, la strega, il vetturino, il cavallo, accade qualcosa che ognuno di loro può decidere se accogliere o meno, un incontro.
A questo punto ognuno può scegliere.
I nostri amici, il vetturino, il cavallo, hanno scelto di ascoltare e così hanno udito.
Altri invece decidono di essere sciocchi, si sforzano di non vedere ciò che è davanti ai loro occhi, preferendo aggrapparsi alla loro idea.
“E mentre la voce del leone si faceva sempre più dolce e soave, zio Andrew si era sforzato di convincersi che quello che aveva ascoltato non era una canzone ma un ruggito. Ora succede che quando uno decide di essere sciocco, ci riesce così bene da superare perfino le proprie aspettative. Allo zio Andrew era successo proprio questo. Si era convinto che la canzone di Aslan fosse un ruggito e da quel momento non aveva sentito nulla di diverso, anche se forse l’avrebbe voluto”.
E quando hai fatto un incontro così, tutto viene ricompreso da questo e nessuna dolce tentazione, come cercherà di fare la strega con Digory, può farti dimenticare quello che hai visto e vissuto.
Chi, sciocco, cerca di farlo, chi si crede più furbo, è destinato a non riuscire a godere di niente, a vivere in eterno con il cuore corroso, anche quando raggiunge ciò che crede di desiderare.
“Mia giovane amica, per questo la strega ha orrore di tutto quello che la circonda. Succede a quelli che colgono e mangiano i frutti al momento sbagliato, nel modo sbagliato. I frutti sono buoni, ma loro li odieranno subito e per sempre.
– Adesso capisco. Con la strega il frutto magico non ha funzionato perchè lo ha colto nel modo sbagliato. Perciò non rimarrà giovane in eterno, vero?
– Questo no, purtroppo. Gli eventi seguono sempre il loro corso. La strega ha esaudito il suo desiderio più grande: l’attendono giorni gagliardi, eterni, in cui penserà di essere al centro del mondo e di tutte le cose. Ma vivere in eterno con il cuore corroso dal male e dalla cattiveria significa vivere nella disperazione e nel dolore. E questo la strega ha già cominciato a capirlo”.
La storia è molto avvincente e intensa, lo stile offre descrizioni ricche di atmosfera e numerose occasioni di riflessione. E’ adatto alla lettura autonoma di un appassionato lettore già dagli 8 anni. Bellissimo da leggere a chi è ancora troppo piccolo o a chi, anche se già grande, rischierebbe di perderselo perché fa ancora un po’ di fatica.
Autore C. S. Lewis
Editore Mondadori
Anno edizione 2017
Pagine 210 p., ill., Brossura